All’interno del museo sono allestite delle scuole completamente ambientate ai tempi antichi.
Asilo
Primo distacco da casa, dalle proprie cose.
Primo trauma per non poter sentire l’abbraccio consolatorio della mamma. Orario per giocare. Orario per mangiare. Orario per il sonnellino pomeridiano. Bisogna stare in piedi da soli, bisogna crescere. Tanti altri bambini intorno. Piano piano si inizia a giocare con gli altri. A litigare.
Ma comunque ad interagire, a socializzare. Le madri sono a lavorare in fabbrica, ad aiutare il proprio uomo sui campi.
Quasi per istinto, i bambini si guardano, si capiscono, si accettano.
Scuola
Banchi e panche precisamente allineati, quasi come militari.
Così come sembrano militari, seri, i colori dei quaderni aperti con le pagine a righe e quadri.
Le carte geografiche che rappresentano l’Italia ed il mondo, appese alle pareti, si accartocciano sotto l’effetto del tempo, come alcuni confini, non più attuali.
Odore di inchiostro e di gesso: il bianco ed il nero per imparare la bella grafia e a “far di conto”.
Macchie nere sulle mani e sui fogli di carta assorbente, con i pennini di forme fantasiose in fila sul piano del banco. La maestra, ritta sulla cattedra, controlla, mentre parla, che i piccoli uomini di domani siano attenti, quasi a metterli in guardia su ciò che incontreranno nella vita.
La lavagna, impolverata di gesso, già rappresenta la divisione del mondo: da una parte i buoni, dall’altra i cattivi.
